Storia di Venezia

Pagina pubblicata 4 Aprile 2018

Relazione del Patriarca di Venezia Giovanni Ladislao Pyrker
all'Imperatore d'Austria sullo
status e la condizione della città un tempo Serenissima, 1824

Notizia storica raccolta da Stefano Dei Rossi

   

Le considerazioni del Pirker si trovano in originale, assieme a una miriade di altre note e schede, nell'Archivio del Patriarcato di Venezia; sono state in amplissima sintesi pubblicate da Don Bertoli e Don Tramontin nel 1970 ? ... (non ricordo esattamente la data), in un testo tutto dedito all Visita Patorale Pirker del 1821, ricchissimo fin nei minimi dettagli e pieno di mille considerazioni curiose. La lettera che riporto è in appendice.

Stefano Dei Rossi

"Relazione del Patriarca di Venezia Giovanni Ladislao Pyrker all'Imperatore d'Austria"

Lo status e la condizione della città un tempo Serenissima, 1824

Dal 1797 ad oggi (1824) lo status e l'entità della popolazione Veneziana sono cambiati: i Nobili da 3.477 sono diventati 2.164, i Cittadini da 5.099 sono scesi a 3.339

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Il numero dei plebei popolani è preponderante, anche se sono decresciuti sensibilmente da 122.530 a 84.827 a causa del decremento demografico e dell'esodo della popolazione, mentre il numero dei Religiosi e delle Monache è rimasto più o meno lo stesso perdendo la categoria solamente 250 unità circa.
I Religiosi e le Monache abitano in più di 3.000 nei Monasteri e Conventi Lagunari, e quasi tutti percepiscono una valida pensione ad personam

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Per qualche Contrada e Parrocchia di Venezia non esiste altro che poveraglia di vago mestiere e disoccupati colti da estrema indigenza che necessitano urgentemente ogni giorno della Pubblica Assistenza.
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Esistono 40.764 poveri Veneziani aiutati dalla Commissione Generale di Pubblica Assistenza, e il numero degli "aspiranti in attesa di una piazza" è infinito.

Giovanni Ladislao Pyrker Patriarca di Venezia

Giovanni Ladislao Pyrker Patriarca di Venezia

I ricoverati negli ancora numerosissimi Ospizi, Ospedali e Ospedaletti di Contrada sono saliti da 1.446 a 4.919, mentre quelli che godono di una "pensione vitalizia" sono 2.909
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14.599 persone vengono assistite dalle 92 Fraterne Parrocchiali che possiedono ancora un capitale in Zecca di 407.777 lire (di cui 159.441 gestite direttamente dalla Fraterna Grande di Sant'Antonin)

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In città sono attivi:

  • Magistrati che da 3.477 che erano prima del "grande storico ribaltone", ora assommano a 2.397 unità
  • Una sola terza parte dell'infelice e buona popolazione che a primo aspetto potrebbe sembrare neghittosa e creduta infingarda potrà calcolarsi non dirò doviziosa, ma provveduta
  • Questa eterogenea folla è composta di Marinai e Lavoranti nell'Arsenale di Marina (gli Arsenalotti sono scesi a 773 (300 tra Ufficiali, Militari e Impiegati e 400 Maestranze) dai 3.302 che erano (compresi Ufficiali e Impiegati)
  • I Gondolieri dei Traghetti si sono ridotti a 607 da 1.088 che erano
  • I Barcaroli de Casàda sono 297 invece che 2.854 (nel 1797 si contavano a Venezia: 3.000 gondole di cui 1.000 destinate all'uso pubblico dei Traghetti che davano lavoro a 4.000 Veneziani, mentre altre 2.000 gondole erano a servizio delle Casàde private)
  • Macellai e venditori di carnami, poveri Artisti e Fabbricatori, Squeraioli e Battellanti, Pescatori e Guardie di Finanza appartenenti al Corpo degli Zappatori
  • Ci sono agiati negozianti il cui commercio va declinando e scemando: Banchieri, Padroni di Navi, Orefici e Commercianti di Sete sono diventati 3.628 da 10.884 che erano
  • Gli Artigiani sono 2.442 da 6.200
  • Alcuni Capitani Mercantili si querelano del loro ozio
  • Nelle Parrocchie sono in gran voga le Separazioni matrimoniali o "unioni coniugali rotte", e il concubinato è sempre più diffuso segnando un notevole degrado morale
  • Gli Ebrei in città sono cresciuti di numero: da 1.642 a 1.980

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Edizione HTML a cura di Umberto Sartori